Impostazione didattica e metodologica #2
I corsi sono proposti con le seguenti modalità innovative sul piano metodologico-didattico:
Nell’ambito dei Laboratori di traduzione, saranno sviluppati casi e prodotti concreti di traduzione di qualità di materiali forniti dagli enti, istituzioni e agenzie che operano nel contesto di promozione delle risorse turistiche, culturali ed economiche del territorio piemontese. Diversi enti e agenzie istituzionali forniscono testimonianze in aula e propongono materiali da tradurre a cura dagli allievi e sotto la supervisione dei docenti. Tali esperienze costituiscono un elemento significativo di presentazione nel curriculum degli allievi.
Accanto alla previsione di una cornice teorica che si focalizzerà, principalmente, su contenuti quali teorie del Sé e principali dinamiche delle relazioni interpersonali, definizioni di personalità, difese dell’Io e loro uso relazionale, comunicazione come processo sia verbale che non verbale, gruppo di lavoro/lavoro di gruppo, ansia, stress e strategie comportamentali per la loro gestione, si prenderà contatto con esercitazioni pratico-esperienziali (ad es: simulazioni, role-playing, incontri di parola…), senza alcuno scopo terapeutico, ma con l’obiettivo di conservare attive le risorse cognitivo-relazionali già in possesso degli iscritti.
Tali momenti di conoscenza diretta del funzionamento di gruppo, affrontando le eventuali tensioni con docenti o colleghi del corso, si propongono di mantenere vivi l’interesse e la motivazione dei corsisti, così da trarre un buon grado di soddisfazione e curiosità da quanto proposto dai vari insegnamenti e rafforzare capacità sociali, come la flessibilità e l’assertività, utili per una più agevole adattabilità ai futuri contesti lavorativi. La consapevolezza dei conflitti e il riconoscimento delle dinamiche presenti in un gruppo, uniti all’esercizio costruttivo della loro gestione, favoriscono la crescita personale degli iscritti, durante l’anno di formazione, e sostengono il passaggio, talvolta critico, dal ‘sapere’ al ‘saper fare’.